12 Ottobre 2023

I taccuini di Leonardo da Vinci: non solo tecnologia

I Codici Forster del Victoria & Albert Museum di Londra oggi digitalizzati.

Scala è lieta di presentare la digitalizzazione completa dei cinque taccuini di Leonardo da Vinci conservati presso il V&A e meglio noti come Codici Forster. Con più di 600 immagini, potrete consultare l’intero corpus di scritti che recano importanti notazioni del genio su tecnologia, meccanica, idraulica, architettura e molto altro. 

Leonardo da Vinci e i taccuini dei Codici Forster 

Inventore, ingegnere, architetto, artista. Leonardo da Vinci (1452 – 1519) è noto per le sue iniziative geniali e poliedriche in diversi campi del sapere. 

E’ stato anche un grande divulgatore e, grazie a tale coscienza oggi, possiamo studiare le sue innovazioni e idee tramite disegni, diagrammi, note personali contenute nei suoi taccuini manoscritti.  

Da scritti coevi e notizie riportate nelle cronache, sappiamo che Leonardo da Vinci portava con sé i propri taccuini. Ad Amboise, ultima dimora di Leonardo, nel 1517 risultava esistere un’«infinità di volumi» poi dispersi dopo la sua morte. 

I quaderni – databili tra il 1487 e il 1505 – contengono accurati schizzi e diagrammi annotati in lingua italiana, con la nota scrittura speculare (da leggere al contrario, e da destra a sinistra) utilizzata da Leonardo anche in altri manoscritti, che tanto ha fatto discutere negli anni.  

Le vicende e i passaggi di proprietà di alcuni di questi manoscritti sono noti, altri sono andati dispersi. La nostra attenzione si rivolge ora ai cinque taccuini oggi conservati presso il V&A di Londra, e meglio noti con il nome di Codici Forster per via dell’ultimo proprietario – il critico letterario inglese John Forster – che li lasciò in eredità al Museo nel 1876.  

Questi taccuini nascono come fogli sciolti, successivamente piegati e raggruppati in libretti, e solo infine rilegati. Oggi i 5 taccuini sono divisi in tre volumi. L’ipotesi degli studiosi è che il primo passaggio che li ha divisi in cinque repertori sia avvenuto sotto la proprietà dello scultore spagnolo Pompeo Leoni (1533-1608), che a sua volta aveva ricevuto le carte da Francesco Melzi, pittore e pupillo di Leonardo. Due parti del codice Forster I riportano infatti numerazione e segnatura attribuite da Pompeo Leoni.  

Il viaggio successivo di questi scritti resta avvolto dal mistero, anche se si suppone siano passati dalla Germania per via di notazioni riportate in tedesco sulla prima pagina del Forster I. Noto poi l’acquisto nel 1862 da parte del politico (e poeta) Robert Bulwer-Lytton a Vienna, il quale ne fece infine dono a John Forster. 

I tre Codici Forster, oggi interamente digitalizzati 

Nel 2019 il Victoria & Albert Museum di Londra, complice l’anniversario dei 500 anni della nascita di Leonardo da Vinci, ha promosso una digitalizzazione integrale di Codici Forster. L’emergenza sanitaria del Covid ha rallentato questa mirabile impresa, che oggi è finalmente completa.  

Il Codice Forster I contiene sia il primo quaderno (dal foglio 41, circa 1487-90, Milano) sia l’ultimo (fino al foglio 40, 1505, Firenze). Gli argomenti tracciati vanno dall’ingegneria idraulica a un trattato sulla misurazione dei solidi. 

Guarda qui tutte le immagini del Codice Forster I

Il Codice Forster II

Il Codice Forster II è costituito da due quaderni rilegati insieme, compilati a Milano, mentre Leonardo era al servizio del duca di Milano Ludovico Sforza (1452-1508). 

Il primo taccuino (fino al foglio 63, 1495 circa) contiene appunti e diagrammi sulla teoria delle proporzioni, ma anche schizzi vari, tra cui telai per la tessitura (fogli 49 verso – 50 recto), architettura (come al foglio 52 recto) e alcuni disegni figurativi come una Vergine con Bambino (foglio 37 recto). Il secondo taccuino (dal foglio 64, 1495 circa – 97) comprende appunti sulla teoria dei pesi e delle bilance, oltre a schizzi sul moto perpetuo (come ai fogli 90 verso – 91 recto), disegni di elmi (foglio 65 recto) e una ricetta per la realizzazione di vernici (foglio 159 recto). 

Poiché Leonardo scriveva a specchio (al contrario e da destra a sinistra), spesso iniziava da quella che noi consideriamo l’ultima pagina. Lo si può vedere nel secondo quaderno, dove Leonardo stesso ha numerato i fogli da 1 (foglio 158 verso) a 94 (foglio 65 verso). 

Guarda qui tutte le immagini del Codice Forster II.

Il Codice Forster III di Leonardo da Vinci

Il Codice Forster III fu compilato tra il 1490 e il 1493 circa, durante la permanenza presso Ludovico Sforza, duca di Milano. Dal punto di vista delle tematiche affrontate, questo è il quaderno più vario: appunti e diagrammi sulla geometria, sui pesi e sull’idraulica sono intervallati da annotazioni e schizzi su argomenti come l’architettura (cfr. foglio 55 verso), la moda e i cappelli (fogli 8 verso – 10 recto), l’anatomia umana e animale. Al foglio 28 recto, ad esempio, un disegno mostra i capelli e gli strati di pelle di una testa umana. Vi si trovano anche note relative alla pittura, come le ricette che spiegano come preparare l’olio di lino con i semi di senape (foglio 10 verso). 

Guarda qui tutte le immagini del Codice Forster III

Vuoi approfondire la ricerca sui disegni e taccuini di Leonardo da Vinci con immagini provenienti da altri manoscritti e taccuini? Guarda qui.
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Scala è lieta di rappresentare ufficialmente il Victoria & Albert Museum di Londra in Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Spagna, Portogallo e America Latina. Puoi cercare liberamente nel nostro sito le immagini relative a questo museo e nel caso non trovassi l’immagine giusta per il tuo progetto, puoi affidarti ai nostri Sales per una ricerca più approfondita. Contattaci, saremo felici di aiutarti.  

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In copertina: Doppia pagina del Codice Forster I. Folio 6 verso e 7 recto 

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