Advent Calendar

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La tradizione del calendario dell'Avvento, dal latino adventus (arrivo), nasce in Germania nel XIX secolo. Secondo alcuni nacque quando la madre di Gerhard Langì attaccò 24 biscotti, uno per giorno, su un foglio di cartone. Nel 1908 Lang e il socio Reichold iniziarono a produrre calendari senza biscotti ma con immagini, da scoprire. Nel 1946 Richard Sellmer decise di esportare i calendari dell'Avvento al di fuori della Germania. Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom del mercato, il cui valore nel 2019 ha superato i 400 miliardi di sterline britanniche. I calendari dell'Avvento per bambini sono per lo più composti da cioccolatini, mentre quelli per adulti puntano su prodotti di bellezza, cibo, calze, tè o persino gin. Noi riprendiamo la tradizione delle immagini, e ci auguriamo che la selezione che abbiamo preparato per voi sia un piacere da scoprire!

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Un prezioso agrifoglio!

L’agrifoglio, noto anche come alloro spinoso o pungitopo, da sempre è considerato una pianta magica, un portafortuna, per le sue proprietà curative. Colori e ricchezza ne fanno elemento perfetto per le decorazioni natalizie, di cui l’arbusto è simbolo. Questo gioiello di epoca vittoriana potrebbe esserti d’ispirazione per un regalo speciale…

Rametto di agrifoglio tempestato di diamanti, epoca vittoriana, 1870-1880 ca.

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L'Albero di Natale

L’albero di Natale è uno dei simboli del Natale, oggi diffuso a livello mondiale. Le radici di questa tradizione sono antichissime e variegate ma i rami sempreverdi sono stati un arredamento stagionale essenziale fin dai tempi antichi, come parte delle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno.

Ertè, Natale. 1929. Guazzo su carta

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Babbo Natale Pattinatore

Il Natale rappresenta per molti, soprattutto in Europa, un momento di svago e soprattutto di vacanze sulla neve. Nelle cartoline vintage, prima che nei centri commerciali, spesso Santa Claus o Babbo Natale appaiono nelle località sciistiche per divertire grandi e piccini.

Santa Claus salta una montagna di neve a St. Moritz. 27 Dicembre 1930. Fotografia.

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Lo schiaccianoci

Diventato noto grazie al successo del balletto di Tchaikovsky, lo Schiaccianoci è una delle storie più affascinanti legate al Natale. Nonostante l’origine tedesca dell’usanza di avere “almeno” uno Schiaccianoci in casa a Natale, come porta fortuna e per scacciare spiriti malvagi, vada cercata in un passato molto più antico…

Cartolina di Natale con una scena tratta dallo Schiaccianoci. Inghilterra 19° secolo

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Twelve Days of Christmas

“Twelve Days of Christmas” è una famosa canzone natalizia inglese del 18mo secolo. Descrive sotto forma di filastrocca, o canzone cumulativa, i doni che gli vengono consegnati dal suo “vero” amore in ognuno dei dodici giorni di Natale. I dodici giorni partono dal giorno di Natale e finiscono con l’ Epifania. Il primo dono è una pernice in un pero.

Claire Comerford, Una pernice su un pero.

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Giochiamo a palle di neve?

Giochiamo a palle di neve? Facciamo un pupazzo di neve? I giochi dei bambini riecheggiano anche su questo tessuto in cotone di fine Ottocento conservato presso il Musée de l’Impression sur Étoffes di Mulhouse. Nella città alsaziana definita la Manchester di Francia per il suo ricco passato industriale, questo museo raccoglie la più grande collezione di tessuti stampati, con circa sei milioni di pezzi.

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Tessuto con fantasia per bambini, 1890. Musée de l’Étoffe, Mulhouse, Francia

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Moda sci d'altri tempi!

Negli anni ’30 le nuove tecnologie resero lo sci popolare e l’abbigliamento da sci apparve sulle riviste di moda. La nuova maglia e il filato elastico hanno permesso di avere polsini aderenti per tenere fuori la neve. Le donne indossavano pantaloni da sci come gli uomini, molti pensano che “l’abbigliamento sportivo” sia ciò che ha aperto la strada ai pantaloni da donna che sono la norma oggi.

Moda sci negli anni 30. Fotografia. 1935 circa

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Biglietto di auguri per il nuovo anno

Nonostante in Giappone il Natale non sia una festa tradizionale né un giorno di vacanza sul calendario, tutto il periodo natalizio è sinonimo di felicità. E’ il preludio delle celebrazioni del nuovo Anno, come ci ricorda questo biglietto di auguri con una bellissima litografia a colori di inizio Novecento. E’ infatti tradizione per i giapponesi, maestri nell’arte della calligrafia, inviare cartoline d’auguri di buon anno ad amici e parenti, che devono essere recapitate tassativamente il 1° gennaio.

Biglietto di auguri per il nuovo anno: Bambini con pupazzo di neve – Arte giapponese, 1922, Museum of Fine Arts, Boston, USA

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Un raro set di decorazioni natalizie!

La fantasia di artigiani e aziende specializzate ci regala addobbi fantasiosi, portando anche i Beatles sull’Albero! La tradizione delle palline di vetro come decorazione per l’albero di Natale risale al 1858, quando un artigiano francese del villaggio di Goetzenbruck, proprietario di una fabbrica specializzata nella produzione del vetro, ebbe la geniale idea di intagliare delle palline di vetro per realizzare gli addobbi natalizi.

Un raro set di decorazioni natalizie in vetro soffiato raffiguranti i Beatles. Anni 60.

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Anche i cani amano l'albero e i regali!

Questo simpatico terrier sta supervisionando la decorazione dell’albero o sta implorando di poter mangiare ornamenti e decorazioni? Nel 1800 gli alberi venivano decorati con caramelle, frutta secca e noci. Ancora oggi in vari paesi caramelle, biscotti allo zenzero e ghirlande di popcorn e mirtilli rossi, sono spesso usati e indubbiamente un allettante spuntino per qualsiasi canino!
Il Natale è una festività da passare in famiglia, cuccioli inclusi. Lo sapevi che in USA ci sono aziende che concedono ai dipendenti che adottano un cucciolo un congedo parentale retribuito? In media il 50% dei proprietari acquista un regalo natalizio per il proprio cane; ed il trend e’ in crescita. E lo sapevi che in Italia, dopo il lockdown, il 50% delle famiglie possiede un animale domestico?

Cane sotto l’albero di Natale, 1930 circa.

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Albero di Natale reale

Potremmo dire che la regina Vittoria d’Inghilterra e il Principe Alberto furono i promotori del Natale moderno. Nel castello di Windsor si allestivano ogni anno più alberi: uno per Vittoria, uno per Alberto, uno per la Duchessa del Kent, uno per i bambini e uno per la servitù. Collocati su tavoli coperti da tovaglie di damasco, gli alberi erano invariabilmente decorati con candeline, piccole decorazioni e dolci.
Fu questa illustrazione, apparsa nel 1848 nel supplemento di Natale della rivista Illustrated London News, a lanciare la moda dell’albero di Natale in Inghilterra e nel resto del mondo.

Christmas Tree at Windsor Castle. llustrated London News, Dicembre 1848.

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Stella Cometa, un ornamento diverso!

Il primo a dipingere una stella cometa fu Giotto presso cappella degli Scrovegni a Padova. Da allora la stella che identifica la natività di Gesù Bambino, che guida i Re Magi nel loro lungo viaggio, è una stella dotata di coda. Alcuni hanno ipotizzato che Giotto fosse stato impressionato dalla visione della cometa di Halley. Noi molti secoli dopo siamo rimasti colpiti da questa luminosissima stella cometa di Lalique creata come ornamento ed emblema per il cofano di un auto.

Rene Jules Lalique, Cometa, 1925, vetro smerigliato, Collezione privata

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Santa Lucia

Secondo la tradizione dei Paesi del Nord Europa la “notte di Lucia” è la più lunga dell’anno, affollata di demoni. Si narra che la giovanissima e ricca Lucia andasse di nascosto nella notte a distribuire cibo ai poveri, portando sulla testa una corona di luce. In Italia al contrario festeggiamo il giorno di santa Lucia come il più corto dell’anno ma ugualmente Santa Lucia luce e speranza.

Il giorno di Santa Lucia – David Ljingdahl in Allers Familj-Journal, 13 dicembre 1927

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Piramide di Natale

L’albero di Natale, prima del successo vittoriano, ha avuto origine nella Germania occidentale. Al centro di una commedia medievale su Adamo ed Eva era posto un “albero del paradiso”, un abete decorato con mele, rappresentante il giardino dell’Eden. Lo stesso albero veniva allestito nelle case il 24 dicembre, giorno della festa di Adamo ed Eva. Vi appendevano ostie poi sostituite da biscotti, e spesso aggiungevano candele, simbolo di Cristo come luce del mondo. Per la stessa ricorrenza allestivano anche una “piramide di Natale”, una struttura in legno decorata con sempreverdi, candele e una stella. Nel XVI secolo la piramide di Natale e l’albero del paradiso si fusero, diventando l’albero di Natale.

Questa piramide natalizia del 1910 ha quattro piattaforme girevoli, azionate attraverso l’elica dal calore delle candele che vengono poste alla base dell’albero. Vi sono scene di caccia, la Fuga in Egitto, il Presepe e i Re Magi.

Piramide di Natale di Globenstein, progettata da Rudolf Flemming (1874-1962), 1910 ca. Museum Europaeischer Kulturen – Staatliche Museen zu Berlin, Germania

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Difficile aspettare il dolce!

Ci sono dolci che si mangiano solo a Natale, ogni paese ha la sua tradizione: in Inghilterra il pudding di Natale, il panettone e il pandoro in alcune parti d’Italia, il Bûche de Noël in Francia, lo Stollen in Germania, i Fruit cakes e i Ginger Bread cookies in USA. A mangiarli ci si mette un attimo ma a prepararli? Per ottenere gli intensi sapori ed i bei colori scuri del Christmas pudding e delle fruit cakes ci vogliono tra le 4 e le 6 settimane!

Dolci – Mrs Beeton’s Everyday Cookery , edizione del 1865

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Merlin Girls -

Le pin-up guadagnarono popolarità con la Seconda Guerra Mondiale, quando furono usate per aumentare il morale dei soldati. Negli anni ’50 divennero più sessuali ed in molti casi vennero criticate come clichè e espressioni non sufficientemente artistiche.

Durante la Seconda Guerra Mondiale Merlin Enabnit, nato in Iowa, trovò il suo successo producendo un famoso calendario, molto amato dai soldati inglesi, raffigurante ragazze procaci e ammiccanti. Conosciute anche come “Merlin Girls”, le pin-up divennero diffusissime come illustrazioni per calendari, carte da gioco, cartoline e persino riviste.

Ecco una delle 24 pin-up realizzate prevalentemente con l’areografo per la rivista The Sketch. In questa specifica pin-up, intitolata “melting appeal’ (dissipazione del fascino), l’abilità artistica nell’uso dello spazio e del colore è pareggiata dall’ arguzia del titolo.

Melting Appeal di Merlin Enabnit. The Sketch. 1940.

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Sacchetto Natalizio Bloomingdale's

Babbo Natale è sempre attento ai tempi, e alla tecnologia. Quest’anno come recapiterà i regali di grandi e piccini?! Forse qualche spunto ce lo offre questa shopping bag natalizia anni Settanta, una dei tantissimi oggetti di design conservati presso il Cooper-Hewitt Museum.

Bloomingdale’s, famosa catena americana di grandi magazzini di lusso, fu fondata a New York nel 1861. Nel 1922 il negozio stampò sulla borsa della spesa un messaggio di ringraziamento per i clienti fedeli. L’impatto promozionale fu enorme e da allora l’azienda ha prodotto numerose borse di carta che, con i loro colori e disegni sempre diversi, hanno poplato e rallegrato le strade di New York.

Le borse create tra il 1979 e il 1993 sono particolarmente importanti poiché il negozio commissionò a designer e artisti famosi l’uso della borsa di carta come tela sulla quale creare una dichiarazione sui propri tempi.

Shopping bag, Bloomingdale’s – Natale 1979. Progettata da Bob Alcorn. Cooper-Hewitt – Smithsonian Design Museum, New York, USA

 

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Hanukkah

Hanukkah è una festività ebraica, nota anche come Festa delle Luci. Dura 8 giorni, per celebrare il miracolo di una lampada a olio che durò 8 giorni anziché 1, durante la rivolta dei Maccabei. Quest’anno la festa inizierà la sera del 18 dicembre. Il simbolo è la Menorah, un candelabro. La prima sera si accende una sola candela, dal lato destro del candelabro. Ogni sera, per otto sere, si aggiunge una candela in più. Questa menorah specifica, con 44 baccelli di alluminio, di cui 8 non lucidati e destinati alle 8 candele simbolo dei gironi del miracolo, è anticonvenzionale e contemporanea. Tutti i 44 baccelli possono essere tenuti nel palmo di una mano e possono essere disposti a piacere. È stato progettato dall’architetto e designer Harley Swedler.

Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

Harley Swedler, Lampada di Hanukkah, Great Neck NY, 1995. The Jewish Museum, New York, USA

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Il coro

La tradizione di eseguire i canti nelle liturgie natalizie è documentata già a partire dal IV secolo. In Italia per tutto dicembre riecheggiano gli zampognari, in Inghilterra, dall’epoca vittoriana, i Christmas Carolers si si spostano di casa in casa con i loro canti natalizi. Il canto più famoso, conosciuto in tutto il mondo, è sicuramente Stille Nacht o Silent Night o Astro del ciel.

Paul Barthel, Il coro, Collezione privata

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Pattinatrici natalizie

La prima cartolina natalizia stampata per usi commerciali risale al 1843. Siamo a Londra, in piena epoca vittoriana. Nel giro di pochi anni la produzione di cartoline stampate crebbe fino a toccare i 5 milioni di cartoline stampate in prossimità del Natale, e ben presto questa nuova usanza uscì dai confini nazionali. Le cartoline servivano per scambiarsi messaggi di auguri, i soggetti erano per lo più divertenti, con bambini, animali, fiori. Verso gli anni 20-30 del XX secolo furono introdotti anche soggetti più marcatamente legati alla festività natalizia come Babbo Natali, agrifogli e altre scene invernali.

Bambine natalizie che pattinano, di Florence Hardy, 1920 circa. Illustrazione su cartolina

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Maquette per la Notte di Natale

Ormai anziano, tra il 1949 e il 1951, il pittore francese Henri Matisse si dedicò al progetto per la chiesa La Chapelle du Saint-Marie du Rosaire a Vence, in Costa Azzurra. La Notte di Natale doveva essere il soggetto, mai realizzato, per una delle vetrate della chiesa. Oggi questo bozzetto è conservato al MoMa di New York.

Henri Matisse, Maquette per la Notte di Natale, 1952 – dettaglio. Guazzo su carta, pastelli, montati su cartone

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Tavola di Natale

La tavola di natale è spesso apparecchiata con frutta e piante simboliche e abbondanti, in Occidente, nel periodo invernale. Solitamente arance, melagrane, cannella, noci, nocciole, mandorle e mele ma anche alloro, agrifoglio, pigne e rametti di pino, stelle di Natale, rametti di bacche rosse, dischi di legno e foglie oro.

Eloise Harriet Stannard, Natura morta con mele, nocciole e agrifoglio. Olio su tela, 1898.

 

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Sparito Musicale Natalizio

In molte città riecheggiano per tutto dicembre le note di questa famosa carola natalizia di orgine austriaca ma tradotta in più di 300 lingue, scritta dal prete Josef Mohr per il testo e musicata qualche anno più tardi da Franz Xaver Gruber. La prima partitura fu per coro e chitarra. La prima esecuzione pubblica avvenne nella notte del 24 dicembre 1818 durante la Messa di Natale nella chiesa di San Nicola a Oberndorf, presso Salisburgo.

Spartito manoscritto di Stille nacht, Museum Carolino Augusteum, Salisburgo, 1818

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Sta arrivando...

La notte della vigilia di Natale è un momento magico, soprattutto per i bambini! Nella tradizione il camino, cuore della casa, era addobbato con la stessa importanza dell’albero. In molti paese è uso lasciare proprio li, la sera del 24, qualcosa da mangiare per Babbo Natale e le renne. In America latte e biscotti, in Inghilterra mince pie and sherry, nei paesi nordici carote e paglia.

Norman Rockwell, Is he Coming, Olio su tela

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...è nato!

La rappresentazione della natività di Gesù Cristo è una pratica antichissima. In origine semplici scene o iscrizioni. Quello che definiamo oggi come presepe (tradizione molto sentita in Italia, anche in ambito domestico) nasce però con San Francesco che, di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa, nel 1223 chiese autorizzazione a papa Onorio III di poter rappresentare Betlemme e la natività. Il primo presepe fu allestito nei pressi del convento di Greccio. Questa tempera su tavola, un notturno con la Natività, ci colleghiamo idealmente al Presepe giunto al suo momento più prezioso e ti auguriamo Buon Natale!

Giovanni di Paolo, Natività, XV secolo, Pinacoteca, Vaticano, Città del Vaticano

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