09 Gennaio 2024

“Alas rotas”. Frida Kahlo in 5 immagini scelte per voi

Il 2024 è l’anno in cui ricorrono i 70 anni della morte della pittrice messicana Frida Kahlo

Il 2024 è l’anno in cui ricorrono i 70 anni della morte della pittrice messicana Frida Kahlo (Coyoacán, Mexico City, 6 luglio 1907 – 13 luglio 1954). Scala è lieta di presentare un profilo dell’artista attraverso 5 immagini, opere e documenti meno noti ma che ci guideranno nel racconto di questa grande donna e artista. Un viaggio attraverso i più prestigiosi musei internazionali di tutto il mondo, di cui Scala è agente ufficiale. 

Con l’occasione segnaliamo che il 31 dicembre 2024, in Italia e in altri paesi, la riproduzione delle opere di Frida Kahlo non sarà più tutelata dal diritto d’autore e potranno essere riprodotte senza ulteriori vincoli per progetti editoriali e commerciali. Per approfondire il tema del Diritto d’Autore visita il nostro sito o contattaci.

1. Frida Kahlo in uno scatto fotografico a colori di Gisele Freund 

Questo raro scatto a colori, parte di un famoso reportage di Gisele Freund scattato nel 1951 nello studio dell’artista presso la Casa Azul, rispecchia il rapporto di Frida con la famiglia d’origine e il Messico. 

Nata a Città del Messico il 6 luglio 1907, l’arte e la vita di Frida Kahlo sono state profondamente influenzate dal proprio paese natale e dai propri genitori. Il padre Wilhelm Kahlo era un fotografo tedesco, emigrato in Messico nel 1891, mentre la madre Matilde era metà amerinda e metà spagnola. Il padre spronerà per primo l’artista ad esprimersi attraverso la pittura durante la nota convalescenza, mentre la cultura indigena della madre riecheggerà in tutti i lavori di Frida.  

Frida nasce tre anni prima della rivoluzione messicana del 1910, e la rivoluzione echeggerà sempre in lei. Cresce vivendo le conseguenze sociali e politiche della rivoluzione ma anche assorbendo un senso collettivo di resistenza e di identità molto evidenti. Frida Kahlo stessa si definisce “figlia della rivoluzione”: utilizza simboli aztechi e maya, arte folklorica, si raffigura con abiti tradizionali.  

Anche il marito Diego Rivera è strettamente legato alla cosiddetta mexicanidad: non solo uno stile ma anche, e soprattutto, una presa di posizione politica che entrambi rivendicarono costantemente con la propria arte. 

Guarda in questa gallery le foto dell’artista da giovane e di Frida Kahlo

2. Il calco del corpo con falce e martello. Il femminismo e la politica 

Riconosciuta dai più come una rappresentante del femminismo della prima metà del XX secolo, Frida Kahlo dipinge la sua storia in modo crudo, grezzo, genuino. Non ritrae la sua femminilità in modo canonico ma spesso si ritrae a pezzi, con organi fuori dal corpo, a volte in forme animalesche, a volte indossando stretti corpetti, sempre memorie di un dolore vissuto.  

Nel calco del proprio corpo colpiscono due elementi: il feto e la falce e martello.  

Sono note le vicende legate all’infermità fisica dell’artista, e ancora di più lo sono la sofferenza dell’impossibilità di diventare madre. La sincerità che traspare nel rappresentare la propria storia ed il proprio dolore rendono unica questa artista, che non cela mai la propria femminilità né il proprio ruolo nella società. 

La falce e martello ci indirizzano al contempo alla coscienza polita di Frida e alla passione per il comunismo. L’artista si avvicina alla politica e al Partito Comunista Messicano grazie al cubano Julio Antonio Mella e l’italiana Tina Modotti, fino a diventarne membro attivo. Poco dopo, nel 1928, conosce Diego Rivera, la cui relazione non sarà solo romantica, ma anche profondamente radicata nella condivisione di ideali politici. Sia Kahlo che Rivera credevano nell’uso dell’arte come strumento di trasformazione sociale.  

Diego Rivera stesso la ritrae nel famoso murales del ciclo Ballata della Rivoluzione proletaria, nell’atto della distribuzione delle armi. Nell’affresco, posto al terzo piano del Palazzo dell’Educazione di Città del Messico, compaiono insieme a Frida anche altri compagni militanti come Tina Modotti, Julio Antonio Mella e David Alfaro Siqueiros. 

Approfondisci con questa gallery il lavoro dei muralisti messicani

3. Fotografia di matrimonio: Frida Kahlo e Diego Rivera 

Diego Rivera nasce nel 1886, in Messico, dove cresce soffocato dalla dittatura di Porfirio Diaz. Diego, al contrario di Frida, assiste alla Rivoluzione del 1910. Grazie a questa esperienza Diego si avvicina non solo alla politica ma anche ad un’arte politicamente impegnata, da cui nascono i primi murales. Parte del partito comunista messicano, i suoi lavori sono caratterizzati dalla rappresentazione di rivoluzioni, di lotte di classe, del popolo indigeno.  

Quando Frida incontra Diego lui è già un uomo adulto e un artista conosciuto. Si videro nel 1922 per la prima volta quando Frida era studentessa. Le nozze furono celebrate 7 anni dopo, nel 1929. Frida aveva 22 anni e Diego 43, con già tre matrimoni e tre figli sulle spalle. Dopo il matrimonio si trasferirono negli Stati Uniti per alcune importanti commissioni di Diego. Durante il soggiorno Frida avrà il primo di tanti aborti. Il tema della maternità, e della sua mancanza, si denota nelle opere di Kahlo come “Henry Ford Hospital” o in “Frida and the caesarean”.  

Al ritorno in Messico Frida e Diego si trasferiscono nella Casa Azul, dove organizzarono i propri studi e le proprie abitazioni (separate, ma unite da un ponte). Seguirono il divorzio e un nuovo matrimonio, nel 1940, che li tenne legati fino alla morte di Frida. In seguito alla sua scomparsa, la Casa Azul venne donata da Rivera al popolo messicano. Solo svariati anni dopo il governo adibì l’abitazione come museo: all’interno non solo ospita le opere più importanti di Kahlo e Rivera, ma anche opere di José María Velasco, Paul Klee, Marcel Duchamp e Yves Tanguy. 

Guarda questa gallery per vedere altre immagini di Frida e Diego.

4. Alas Rotas. Pensieri, poesie e sogni dal Diario di Frida Kahlo 

Pubblicato integralmente nel 1995, il Diario di Frida Kahlo è un insieme di scritti privati dell’artista. Questo diario non solo ci aiuta a ricostruire i suoi ultimi dieci anni di vita tra, il 1944 e il 1954, ma anche capire la complessità di una donna entrata nella leggenda, come artista e come modello femminile. 

170 pagine, 70 acquerelli, parole annotate con colori brillanti. Questi scritti raccontano una vita segnata dal dolore fisico, dal noto incidente sul tram a 18 anni fino all’amputazione di entrambi i piedi a cui ci rimanda la pagina con la didascalia “ALAS ROTAS”. Ma anche dall’amore, anch’esso travolgente, per Diego Rivera. Gli incontri con amici (come Tina Modotti, Trotzkij, Breton) e con i dottori che l’hanno curata. E in fondo, nonostante tutto, una gioia creatrice travolgente e l’immenso amore per la vita.  

Viva la vida! Sono tra le ultime parole annotate prima di morire in questo “diario intimo”, memoria privata non destinata al pubblico ma scritta solo per sé stessa. Come ha annotato Sarah Lowe in un saggio critico che accompagna l’edizione fac similare questo diario è “un atto di trasgressione, irrimediabilmente carico di voyeurismo”. 

Guarda qui una selezione delle pagine del Diario più significative.

5.Una mostra a New York per l’arte messicana 

La mostra Twenty Centuries of Mexican Art del 1940 era originariamente destinata a un museo francese, ma fu dirottata a New York a causa dei rischi legati alla spedizione di preziose opere d’arte via mare durante la Seconda Guerra Mondiale. Organizzata grazie ad una cooperazione fra il Museum of Modern art ed il governo messicano, fu una mostra senza precedenti. “La più grande e completa mostra di arte messicana mai realizzata” scrivono sul comunicato stampa del museo stesso. 

Questa presentava circa 5.000 esempi di arte messicana suddivisa in 4 sezioni: pre-colombiana, coloniale, popolare e moderna. L’esposizione riempiva tre gallerie del museo e una consistente parte del cortile, dove il MoMA aveva allestito un mercatino messicano. Uno degli artisti più famosi del tempo, José Clemente Orozco, realizzò per l’occasione l’affresco “Bombardiere subacqueo e carro armato”, dipinto in dieci giorni sotto gli occhi della folla.  

Una sola opera di Frida sarà esposta: “The Two Fridas” che viene prestata al museo dalla pittrice stessa. Il dipinto viene descritto così: “Fornito dall’artista. Quasi tutti i dipinti di Frida Kahlo sono autobiografici, espressi in un linguaggio onirico surreale e motivati ​​dagli stati psicologici della mentalità dell’artista”. 

Questa sarà la prima delle tante opere di Kahlo in mostra al Museum of Modern Art. Tre dei suoi lavori sono adesso in esposizione permanente al MoMa: 

Se vuoi vedere altre fotografie d’epoca della mostra ‘Twenty Centuries of Mexican Art’, guarda questa Gallery

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Vuoi approfondire ulteriormente la conoscenza di questa grande artista? Ti suggeriamo una ricerca dedicata al film Frida (2002) e una selezione di opere d’arte di Frida Kahlo dai più prestigiosi musei internazionali.

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In copertina: Dettaglio Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti d’America; Autorretrato en la Frontera entre Mexico y los Estados Unidos. 1932. Collezione privata. Christie’s Images, Londra/Scala, Firenze

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