05 Agosto 2024

Storie di Presidenti. 5 curiosità sul Monte Rushmore.

Un breve approfondimento sul Monte Rushmore aspettando le elezioni di novembre 2024 e la nomina del prossimo presidente del Stati Uniti d’America.

Aspettando le elezioni di novembre 2024 e la nomina del prossimo presidente del Stati Uniti d’America, vi proponiamo un breve approfondimento sul Monte Rushmore. I volti di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln ci accompagneranno nella scoperta di questo monumento iconico degli USA, simbolo della storia di un paese e della sua identità.

1. Numeri impressionanti, e un po’ di dinamite

Il Monte Rushmore Memorial è largo 56 metri ed ogni testa misura circa 18 metri di altezza. Il naso di ogni presidente misura circa 6 metri di lunghezza, mentre la bocca è larga circa 5,5 metri.

La sua realizzazione ha richiesto 14 anni di lavoro, dal 1927 al 1941, da parte di più di 400 operai, per lo più minatori.

410.000 sono state le tonnellate di roccia fatte letteralmente saltare in aria dal fianco della montagna. Questo dato corrisponde al 90% del materiale rimosso dal monte Rushmore per delineare i volti dei quattro presidenti raffigurati. Il restante 10% di questo 450.000 tonnellate di granito fu rimosso a mano dagli scalpellini con strumenti di precisione.

La costruzione del monumento totalizzò zero morti sul lavoro, un record sorprendente se pensiamo alle condizioni dell’epoca di un tale cantiere e l’assenza di norme di sicurezza.

In totale, l’intero progetto costò 989.992,32 dollari (17,4 milioni del 2020). Il progetto fu finanziato in parte dal governo federale e fondi statali, in parte con donazioni private. Durante la Grande Depressione, il finanziamento venne meno e il monumento rimase incompleto. Il Monte Rushmore attira circa due milioni di visitatori ogni anno.

2. Black Hills, anche una questione di geologia

Il Monte Rushmore si trova nelle Black Hills del South Dakota, una zona di grande significato storico e culturale per la regione. Le Black Hills furono infatti al centro di una disputa tra nativi americani (tribù dei Lakota) e governo degli Stati Uniti. Realizzare un imponente monumento aveva come chiaro significato quello di affermare il potere, anche culturale, del governo in una zona di frontiera.

Con lo stesso intento, nel 1903, era già stato istituito il sesto grande parco nazionale degli Stati Uniti: il Wind Cave National Park. Questo parco rese il South Dakota una zona di grande turismo negli anni Venti. Prima in carrozza poi in automobile, i turisti potevano percorrere una strada panoramica – la Needles Highway – che si snodava intorno alle Black Hills.

Lo storico Doane Robinson, membro della South Dakota State Historical Society, fu il promotore della nascita del monumento. Nell’agosto del 1924 contattò lo scultore Gutzon Borglum, allora impegnato nella realizzazione di Stone Mountain in Georgia. Fu poi l’artista a scegliere il Monte Rushmore come montagna da scolpire. Da quel momento Robinson lavorò diligentemente per assicurarsi i finanziamenti per il progetto.
La posizione elevata del monte rendeva il monumento visibile da grandi distanze, aumentando il suo impatto visivo e simbolico. D’altra parte, la sua posizione permetteva un accesso relativamente facile per i lavoratori e il trasporto di materiali necessari per la realizzazione del progetto, tra cui quintali di dinamite.
Non da ultimo, ma interessante da sottolineare, è l’aspetto geologico: il granito del Monte Rushmore è particolarmente resistente agli agenti atmosferici, garantendo alle sculture una conservazione destinata a durare per secoli senza subire danni significativi da pioggia, vento o gelo.

3. Il naso di Washinton e gli altri ritratti

Il Monte Rushmore è oggi noto in tutto il mondo come simbolo degli Stati Uniti d’America. All’epoca fu lo scultore Borglum a insistere che i ritratti fossero dedicati a quei presidenti che più avevano determinato l’espansione del Paese, come testamento del cosiddetto “eccezionalismo americano”.

In quest’ottica ogni Presidente è simbolo:

George Washington (1732-1799) rappresenta la nascita della Nazione;

Thomas Jefferson (1743-1826) simboleggia l’espansione verso Ovest con l’acquisto del territorio della Luisiana;

Theodore Roosevelt (1859-1919) incarna lo sviluppo economico, grazie anche al ruolo determinante nella costruzione del Canale di Panama;

Abraham Lincoln (1809-1865) a testimonianza dell’unità del paese nonostante la Guerra Civile americana, come guida per gli Stati federati.

Una piccola curiosità sui ritratti dei Presidenti riguarda il naso di George Washinton. Se raffrontate un qualsiasi ritratto o incisione raffigurante il primo Presidente degli Stati Uniti con il profilo del Monte Rushmore noterete una certa enormità di questo dettaglio. Borglum aggiunse ben mezzo metro al naso di George Washington giustificando le mandate proporzioni con questa frase: “Che cosa sono tre metri e mezzo su un naso per una faccia che è alta venti metri?”

4. Dal Vecchio West al cambio di posizione per Thomas Jefferson

Quando Robinson iniziò a promuovere l’idea di un monumento presso il Monte Rushmore aveva in mente un’ode agli eroi del Vecchio West, con sculture di figure come Lewis e Clark, i capi indiani Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo, Buffalo Bill Cody. Fu sotto la guida dello scultore Gutzon Borglum che tuttavia l’impresa si sposto verso un monumento destinato a promuovere i Presidenti degli Stati Uniti quali simbolo di unità nazionale.
Originariamente le grandi teste che conosciamo oggi erano destinate a sormontare figure più grandi, i presidenti dovevano essere inquadrati con il busto. Tuttavia, il progetto fu realizzato in un lasso di tempo così ampio e con un tale dispendio di risorse finanziare che dopo la morte dello scultore nel 1941 fu deciso di non completare il Monumento, o meglio di inaugurarlo con le sole teste.
Nella lunga gestazione del progetto ci furono anche alcuni imprevisti: il ritratto di Thomas Jefferson fu spostato rispetto alla posizione originale del bozzetto (doveva essere posto alla destra di Washington) per via di un cedimento della roccia.

5. La stanza segreta e le parole mai scolpite

Lo scultore Borglum aveva progettato unitamente ai busti dei presidenti anche degli apparati testuali, da scolpire sottoforma di pannelli con lettere dorate: un pannello per l’acquisto dei territori della Louisiana e altri per i territori dell’Alaska e del Canale di Panama, insieme alla Dichiarazione di Indipendenza e alla Costituzione.
Tuttavia, per mancanza di fondi, lo scultore dovette cambiare i propri piani. Fu così che nacque la Hall of Records (Sala dei Registri): una stanza nel cuore del Monte Rushmore che avrebbe custodito la storia americana sottoforma di documenti e testi storici riguardati gli Stati Uniti d’America. Questo luogo sarebbe stato posto dietro la testa di Lincoln dove era presente un canyon naturale, raggiungibile con una scala alta 800 piedi. La stanza fu solo abbozzata e oggi, incompleta, risulta non accessibile.

Il monumento e l’area circostante fanno parte del Mount Rushmore National Memorial e sono gestiti dal National Park Service degli Stati Uniti. Attraggono ogni anno circa due milioni di visitatori.
Gli Stati Uniti d’America sono stati il primo paese al mondo a considerare le bellezze naturalistiche del nostro pianeta alla stregua dei beni culturali artistici. Il primo disegno di legge volto a istituire un parco nazionale, quello di Yellowstone, fu firmato dal presidente Ulysses S. Grant nel 1872. Oggi negli Stat Uniti esistono 63 parchi nazionali.

Se vuoi approfondire il tema dei Parchi Nazionali americani attraverso la fotografia d’autore, ti suggeriamo di visitare questa gallery con gli scatti di Ansel Adams, maestro della fotografia del XX secolo che ha dedicato gran parte della sua carriera a fotografare paesaggi e a divulgare la straordinaria bellezza della natura.
Scala Archives è lieta di rappresentare Ansel Adams Trust. Contattaci per informazioni sulle licenze e il copyright di Ansel Adams.

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In copertina: Teste dei presidenti degli Stati Uniti scolpite nel Monte Rushmore – Y008827

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