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19 Luglio 2023

Lobster Dress. Storia di un’icona della moda.

Scala ricorda la grande interprete dell’Alta Moda nel Novecento, Elsa Schiaparelli, con un approfondimento dedicato a un vestito iconico come l’Abito Aragosta (Lobster Dress), capace di coniugare arte e sartoria, eleganza femminile e creatività geniale.

Nel 2023 ricorrono i 50 anni dalla scomparsa della stilista Elsa Schiaparelli, morta a Parigi il 13 novembre 1973. Scala ricorda questa grande interprete dell’Alta Moda nel Novecento con un approfondimento dedicato a un vestito iconico come l’Abito Aragosta (Lobster Dress), capace di coniugare arte e sartoria, eleganza femminile e creatività geniale.

La vita di Elsa Luisa Maria Schiaparelli fu un susseguirsi di creatività e incontri originali. Nata a Roma nel 1890, cresciuta in una famiglia di intellettuali, ebbe un’adolescenza turbolenta e controcorrente: le sue aspirazioni poetiche, nonché l’estro creativo, la destinarono all’esilio, e fu spedita in un convento in Svizzera. Nel 1913, al termine della scuola, partì per Londra, dove un’amica le aveva proposto un incarico come istitutrice in un orfanotrofio. In Inghilterra trovò il suo primo marito: il teosofo conte William de Wendt de Kerlor, da cui si separò pochi anni dopo.

Insieme al matrimonio, Elsa avviò una nuova vita a New York. Oltreoceano si occupava di commercio di opere d’arte, e, grazie al contatto con collezionisti e antiquari, iniziò a frequentare l’avanguardia dadaista: Francis e Gaby Picabia, Man Ray, Marcel Duchamp. 

Dopo la prima guerra mondiale, tornata in Europa, e più precisamente a Parigi, Elsa Schiaparelli divenne allieva del noto stilista Paul Poiret, e nel 1925 divenne lei stessa stilista presso la Maison Lamba. Il primo vero successo personale nel campo della moda è datato 1927, grazie alla realizzazione di pullover neri decorati con disegni bianchi trompe-l’œil.

Foto dell'abito di Elsa Schiaparelli, Maglione da donna. Indossato da Vera M. White (attrice americana, 1888-1966). Estate 1928 Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, USA
Elsa Schiaparelli, Maglione da donna. Indossato da Vera M. White (attrice americana, 1888-1966). Estate 1928 Philadelphia Museum of Art, Philadelphia.

Come Coco Chanel, Elsa Schiaparelli divenne nota per aver contribuito alla definizione (o meglio, ri-definizione) dei canoni per la moda di tutti i giorni. 

Nel 1928  aprì un’attività in rue de la Paix: Schiaparelli – Pour le sport, specializzata in pullover, costumi da bagno, accessori. Sperimentò tessuti di vario tipo, impiegando per le sue creazioni anche i materiali sintetici, spesso associati tra loro per creare tagli innovativi e indumenti più versatili. Motivi geometrici e applicazioni eccentriche arricchivano i capi. Ottenne velocemente un grande successo, soprattutto negli Stati Uniti, il che le permise di ingrandire la maison, ribattezzata nel 1932 come Schiaparelli – Pour le sport, pour la ville, pour le soir.

Parigi negli anni ‘30 divenne uno snodo artistico fondamentale, cuore pulsante delle avanguardie. La Aspirin Necklace segnò il primo esperimento di collaborazione con artisti. Insieme alla scrittrice franco-russa Elsa Triolet, Elsa Schiaparelli realizzò una collana composta da perline di porcellana dalla forma simile a quella delle compresse di aspirina. Seguirono molte altre interessanti collaborazioni con artisti cubisti e surrealisti. 

For me, dress designing is not a profession but an art.

L’incontro tra Salvador Dalì e Elsa Schiaparelli risale agli stessi anni Trenta. 

Il primo progetto a quattro mani è un portacipria, la cui forma ricorda il disco rotante dell’apparecchio telefonico. Il duo Dalì-Schaparelli darà poi vita a moltissime creazioni di successo: la scarpa-cappello, l’abito a strappo e l’abito scheletro, per citarne alcuni.

Tuttavia l’opera per cui li ricordiamo più spesso è il famoso Abito Aragosta / Lobster Dress, reso celebre da Wallis Simpson, che lo indossò poco prima del matrimonio con il Duca di Windsor (1937). Vogue le dedicò 8 pagine, con un celebre servizio fotografico di Cecil Beaton.

La seconda guerra mondiale recò gravi danni alla maison, e il dopoguerra segnò una battuta d’arresto definitiva per la stilista. Le sue creazioni continuarono ad essere osservate con ammirazione anche oltre confine  – come testimonia un raro filmato dell’Istituto Luce Cinecittà del 1949 dedicato alla Moda Parigina – ma senza di fatto trovare una collocazione sul mercato di largo consumo.

Servizio televisivo “La pagina della donna: novità della moda parigina”, Istituto Luce, 2 dicembre 1949

Elsa Schiaparelli morì a Parigi il 13 novembre del 1973, ricordata per i suoi vestiti dalle forme eccentriche, dall’uso degli insetti come elemento decorativo e dal colore rosa shocking.

Il tema dell’aragosta

Perché, quando chiedo un’aragosta all’americana in un ristorante, non mi portano mai un telefono alla griglia?” Salvador Dalí, La mia vita segreta

Il tema dell’aragosta è ricorrente nell’opera di Salvador Dalì, affascinato dalla forma e dalla matericità del crostaceo con forti valenze erotiche fin dagli anni Trenta.

Celebre è il Lobster Telephone (1936), oggi conservato in importanti collezioni come la Tate Modern di Londra. Il telefono fu realizzato da Dalì per e insieme a Edward James, amico pittore e mecenate. Pare che la creazione sia nata a partire da un racconto dello stesso James.

Nel 1937 Elsa Schiaparelli chiese all’amico Salvador Dalì di disegnare un abito da sera in seta bianca, da presentare nella collezione Estate/Autunno di quell’anno. L’artista disegnò un’enorme aragosta rossa, poi applicata sulla parte anteriore del vestito all’altezza del bacino. Il vestito fu un vero affronto ai benpensanti e alla morale dell’epoca. Fu poi indossato da Wallis Simpson, altro personaggio scomodo e molto chiacchierato che tuttavia lo rese un abito iconico.

Dalì fu ossessionato per tutti gli anni Trenta dal mondo sottomarino e all’Esposizione Universale di New York del  1939 presentò ” The Dream of Venus“,  performance che prevedeva l’apparizione di modelle vestite da pesce fresco. Utilizzò in particolare le aragoste per coprire le parti intime delle donne.

SCALA rappresenta come agente ufficiale alcuni prestigiosi musei internazionali i cui dipartimenti di moda conservano gli abiti più significativi del Novecento, come il Metropolitan di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra solo per citare i più importanti. Visita la sezione MODA.

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In copertina: Abito Aragosta di Elsa Schiaparelli. Febbraio 1937. Creato con Salvador Dalì. Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, USA

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