Dalle confidenze alla sorella Cassandra ai grandi romanzi che hanno fatto la storia, passando per il manoscritto giovanile The History of England: un viaggio nel mondo di Jane Austen e nell’archivio Scala, in occasione del 250° anniversario della sua nascita.
Il 16 dicembre 1775 nasceva a Steventon, nell’Hampshire, una delle scrittrici più amate della letteratura inglese: Jane Austen. A 250 anni dalla sua nascita, la sua voce risuona ancora con sorprendente freschezza, capace di parlare a generazioni lontanissime da quella in cui visse. I suoi romanzi, i suoi scritti giovanili e le lettere indirizzate all’amata sorella Cassandra compongono un ritratto vivo e ironico di una donna che, pur confinata nel microcosmo della provincia inglese, seppe descrivere con lucidità i meccanismi universali della società e dell’animo umano.
Jane Austen non ebbe una vita spettacolare. Figlia di un pastore anglicano, trascorse gran parte dei suoi giorni tra le mura domestiche, immersa nella vita familiare e nel tessuto sociale di piccole comunità rurali. Non viaggiò molto, non conobbe i grandi salotti londinesi se non fugacemente, non si sposò. Eppure, da questa apparente modestia biografica seppe trarre l’essenza della sua scrittura: un’osservazione penetrante e ironica della società del suo tempo, soprattutto del ruolo delle donne, dei legami familiari e delle convenzioni sociali.
Il rapporto con Cassandra, sorella maggiore e confidente, fu fondamentale nella vita di Jane. Le lettere che le scrisse – di cui ci sono pervenute circa 160, su un totale che doveva essere molto più ampio – rappresentano una fonte preziosa per comprendere non solo la vita quotidiana, ma anche il carattere e lo spirito della scrittrice. In esse troviamo un tono intimo, spesso ironico, talvolta pungente: commenti su matrimoni, abiti, libri, amici e conoscenti. Questi frammenti privati restituiscono la voce autentica di Jane Austen, rivelando la stessa vivacità e intelligenza che anima le sue eroine letterarie.
Tra il 1811 e il 1817 Austen pubblicò i sei romanzi che le avrebbero garantito un posto nell’Olimpo della letteratura: Sense and Sensibility, Pride and Prejudice, Mansfield Park, Emma, Northanger Abbey e Persuasion. Ognuno di essi è un tassello di un mosaico che riflette le dinamiche della società inglese di fine Settecento e inizio Ottocento. La grazia narrativa, la sottile ironia, la capacità di tratteggiare caratteri indimenticabili – da Elizabeth Bennet a Emma Woodhouse, fino ad Anne Elliot – trasformano le vicende quotidiane in specchi universali, capaci di parlare ancora oggi di amore, desiderio, ambizione, libertà e compromesso.
Molto prima dei romanzi maturi, la giovanissima Austen scrisse The History of England (1791), un manoscritto concepito come parodia dei manuali scolastici. Aveva solo quindici anni, ma già mostrava una penna affilata e ironica. Nelle sue pagine non si trovano date precise né analisi erudite: al contrario, vi è un racconto fazioso, volutamente “di parte”, che privilegia le opinioni personali dell’autrice. Le illustrazioni, realizzate da Cassandra, completano l’opera con un tocco familiare e divertito. Questo piccolo esperimento rivela la precoce consapevolezza letteraria di Jane: la capacità di giocare con i generi, di scardinarne le regole, di fare della scrittura un terreno di libertà.
Scoprire Jane Austen oggi significa ritrovare, nelle sue parole, una sorprendente attualità. A 250 anni dalla nascita, la sua opera non è solo un monumento letterario, ma un invito a rileggere con occhi nuovi le relazioni umane, i pregiudizi, le aspirazioni e i sogni che ancora ci appartengono.
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In copertina: Ritratto in miniatura di Jane Austen. The Morgan Library & Museum, New York – S083641