Il 31 Gennaio 1971 partiva la missione Apollo 14; destinazione, Altipiano di Fra Mauro.
Dopo il quasi disastro dell’Apollo 13, la missione doveva essere un successo; l’equipaggio scelto per questa delicata missione furono il comandante Alan B. Shepard, esperto del programma spaziale, Stuart Roosa e Edgar D. Mitchell.
Quest’anno si festeggiano i 50 anni dallo storico lancio, l’Apollo 14 è stata la prima missione con un programma esteso di esperimenti scientifici a bordo del CSM in orbita lunare, gli oltre 40 kg di pietre lunari raccolte e portate sulla terra, dagli astronauti Shepard e Mitchell, hanno aiutato gli studi per stabilire l’età della Luna.
LA MISSIONE
Durante la missione, Shepard e l’equipaggio devono affrontare e risolvere diversi di problemi; il modulo lunare Antares che non si collega, il radar di atterraggio che non funziona, difficoltà di orientamento e per finire i problemi con il MET, il carrello manuale con cui dovevano trasportare strumenti e rocce, ma che continuava a sprofondare nella polvere lunare.
La missione fu comunque completata con successo portando a compimento il terzo sbarco umano sulla luna. Shepard e Mitchell battezzarono il luogo di allunaggio “Fra Mauro Base”.
Le prime parole di Shepard al suo primo passo sulla superficie lunare furono: “È stato un lungo viaggio, ma eccoci qui infine”.
Dopo l’allunaggio, Shepard e Mitchell effettuarono 2 camminate sulla luna; la prima durò 4 ore, 47 minuti e 50 secondi durante la quale gli astronauti installarono gli strumenti, raccolsero e documentarono campioni lunari e scattarono fotografie dell’area.
La seconda prevedeva una traversata a piedi fino al bordo del cratere Cone. I due astronauti non riuscirono purtroppo a raggiungere il loro obiettivo a causa di problemi con l’orientamento sul terreno ondulato attorno al cratere stesso.
ALAN SHEPARD
Il 5 maggio del 1961 Shepard diventa il primo statunitense nello spazio, nell’ambito del programma Mercury a bordo della navicella Freedom 7.
Storiche le sue parole al momento del lancio “Per favore, Buon Dio, fa che non mandi tutto a puttane”.
10 anni dopo diventa il comandante della missione Apollo 14.
La partecipazione e la riuscita della missione Apollo 14 fu un successo personale molto importante per Shepard, dopo il suo volo iniziale era infatti stato costretto a terra a causa di problemi di salute.
Nel 1964 gli venne diagnosticata la Sindrome di Ménière, ma il pilota non accettò che quella fosse la fine della sua carriera e grazie ad un riuscito, quanto pericoloso intervento chirurgico d’avanguardia fu in grado di rientrare in servizio attivo nel 1968.
Shepard aveva 47 anni quando sbarcò sulla Luna ed è rimasto l’uomo più vecchio ad aver mai messo piede sulla superficie lunare.
IL GOLF SULLA LUNA
Il 6 febbraio 1971, l’astronauta e giocatore di golf Alan Shepard trasformò il sito di atterraggio dell’Apollo 14 in un campo da golf.
Il comandante dell’Apollo 14 Shepard è stato il primo astronauta americano nello spazio e l’unica persona a colpire una pallina da golf sulla Luna.
Poco prima di lasciare la superficie lunare nel 1971, ha attaccato una testa di mazza da golf all’asta pieghevole di un campionatore di terreno lunare e ha colpito due palline da golf nella distanza lunare grigia.
Come molte apparecchiature per il volo spaziale, il ferro 6 (una mazza tipicamente usata per colpire la palla a distanze maggiori) era stato appositamente modificato per adattarsi al campionatore del suolo; Shepard ha pagato di tasca propria il ferro 6 modificato, anche se non c’è traccia di quanto gli sia costato.
Una leggenda urbana dell’era spaziale sostiene che Shepard abbia portato le palline da golf e la testa di ferro 6 a bordo della navicella Apollo 14, nascoste dentro un calzino nella sua attrezzatura personale.
Non sarebbe stata la prima volta che un astronauta intrufolava qualcosa senza permesso: John Young causò il caos nella missione Gemini 3 del 1965 con le briciole del suo sandwich di carne in scatola che aveva portato a bordo illegalmente, anche se almeno si offrì di condividere con il compagno di squadra Gus Grissom!
In verità, l’attrezzatura da golf di Shepard era arrivata a bordo con il permesso del direttore del Manned Spaceflight Center Bob Gilruth, anche se ci volle non poco per convincerlo.
GLI ALBERI DELLA LUNA
Il personale del Forest Service fornì all’astronauta Stuart Allen Roosa, tra i 400 e i 500 semi che vennero aggiunti al suo Kit personale. Di ritorno dalla missione, i semi vennero inviati al Forest Service nel Mississippi e alla Stazione naturalistica di Roseville in California.
A partire dal 1976 le piantine germogliate vennero piantate in diverse località degli Stati Uniti, uno di questi alberi, conosciuti con il nome di alberi della Luna, accoglie i visitatori all’ingresso del Kennedy Space Center.
CURIOSITÀ
Mitchell e Shepard furono gli unici astronauti del programma Apollo ad ingrassare durante una missione, non di molto ma comunque una anomalia.